Oggi parliamo di una tematica che di certo non ha nulla a che vedere con le bevande che ci portiamo durante la navigazione. Perché l’acqua a bordo, lo sappiamo bene, è tutta un’altra cosa. Un grosso guaio, se vogliamo.
Ci riferiamo, infatti, a tutte quelle spiacevoli volte in cui l’acqua potrebbe accumularsi nella sentina della nostra imbarcazione, costringendoci ad entrare in azione in maniera tempestiva. D’altronde, che sia dolce o salata, queste eventualità vanno risolte con calma e prontezza. Anche perché, diciamocelo chiaramente, le infiltrazioni non faranno altro che peggiorare le prestazioni, la pulizia e il comfort a bordo.
Ma come agire in questi casi? Quali strumenti sono indispensabili?
L’alleato essenziale del buon navigatore, quando l’acqua comincia a riempire la superficie della barca o del gommone, è sicuramente la pompa di sentina. Di cosa parliamo? Dello strumento ideale in questi casi, indispensabile tra gli attrezzi di bordo, in grado di asciugare la barca e persino eliminare le tracce di carburante o oli vari.
Senza perdere altro tempo, dunque, partiamo subito alla scoperta della pompa di sentina, facendo una breve panoramica dei modelli disponibili sul mercato.
Acqua a bordo: quale tipo di pompa di sentina scegliere?
Come già anticipato, la pompa di sentina ti permetterà di rimuovere l’acqua dal tuo gommone o dalla tua barca, a motore o a vela che sia. In commercio esistono vari modelli disponibili, principalmente riconducibili a due categorie:
- Pompa di sentina manuale
- E la pompa di sentina elettrica
Per quanto riguarda le loro differenze, penso che non ci siano grossi dubbi. La prima, infatti, potrà funzionare solamente grazie ai muscoli e il fiato dell’equipaggio a bordo. La seconda, al contrario, si serve di una pompa meccanica a immersione, azionabile da un particolare interruttore elettrico. Quest’ultimo in grado di individuare il livello anomalo di acqua a bordo e, di conseguenza, innescare il pompaggio.
Analizziamole una per una.
Pompa di sentina manuale: descrizione e caratteristiche
La pompa di sentina manuale, per lavorare, sfrutta inevitabilmente la forma umana. In particolare, questo tipo di pompa si distingue in due tipologie, a seconda del suo sistema di pompaggio.
- A membrana elastica, che garantisce una portata maggiore ed è azionabile manualmente attraverso una particolare leva.
- Oppure a stantuffo, sempre ottimali in caso di emergenza.
Tra i vari modelli disponibili, non si può non citare quello con leva a scomparsa che, occupando meno spazio, garantisce un pronto e comodo utilizzo, soprattutto per le imbarcazioni più piccole.
Pompa di sentina elettrica per combattere l’acqua a bordo
Al contrario di quanto avviene per quella manuale, la pompa di sentina elettrica si presenta con dimensioni più ridotte. Nonostante ciò, essa è in grado di drenare facilmente grandi quantità di acqua, attraverso un sensore automatico che si occupa di innescare il processo.
Questo tipo di pompa è sicuramente ideale per le imbarcazioni più grandi. Inoltre, richiedo anche pochissima manutenzione, con solo qualche piccolo accorgimento. Ad esempio, l’utilizzo di uno straccetto leggero per evitare che diversi tipi di residui possano danneggiare la pompa di aspirazione.
Sul mercato, esistono due tipi di pompe di sentina elettriche:
- La pompa di sentina ad immersione, che aspira l’acqua direttamente dalla sentina;
- Oppure la pompa di sentina autoadescante, in grado di pompare via l’acqua tramite un apposito tubo.
Nel primo caso, vi consigliamo sicuramente la pompa di sentina Rule, disponibile nel nostro Store in tre diversi modelli: RULE 360, RULE 500 e RULE 800. Un ottimo strumento, estremamente efficace, attualmente in offerta.
Nel secondo caso, invece, le pompe di sentina autoadescanti operano a distanza, sfruttando un particolare tubo che rimuove l’acqua da fondo. Nonostante siano più durature, però, sono in grado di aspirare una portata d’acqua minore.
Acqua a bordo: ecco perché la pompa di sentina è fondamentale
Insomma, che sia manuale o elettrica, a membrana o ad immersione, la pompa di sentina è letteralmente indispensabile per salvaguardare la nostra sicurezza a bordo. Nello specifico, ci consentirà di rimuovere l’acqua dallo scafo, evitando probabili attacchi d’osmosi, sporco e liquidi vari. Uno strumento che richiede, generalmente, pochissima manutenzione, capace di rivelarsi presto un alleato ideale nei momenti di emergenza.
Prima di agire, però, ricorda sempre di individuare la causa dell’acqua a bordo. Se si trattasse di acqua dolce, ad esempio, il tutto potrebbe essere dovuto ad un guasto o rottura all’impianto idrico. In quel caso, se l’autoclave interrompesse le sue operazioni, per poi ripartire a tratti, allora significa che l’anomalia è riconducibile proprio all’impianto.
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