Un elemento imprescindibile per la nostra imbarcazione. Sicuramente tra i più importanti. L’ancora della barca, durante la navigazione, permette di effettuare soste più o meno lunghe in tutta sicurezza, perfino all’interno del porto. Come? Assicurando la barca direttamente al fondo del mare. Questo strumento ha dunque come obiettivo principale quello di fare presa, o fare testa, com’è solito dire ogni buon marinaio esperto. Il tutto ovviamente mantenendo una solida tenuta in qualsiasi condizione meteo.
Detto questo, scendiamo nei dettagli.
Solitamente la maggior parte delle ancore per barca vengono prodotte in acciaio, materiale che permette un ottimo rapporto qualità-prezzo, oltre che una discreta resistenza. Nonostante ciò, non è raro trovarsi davanti delle spiacevoli macchie di ruggine, in grado di intaccare non solo l’estetica, ma anche la sicurezza stessa dell’accessorio. Come comportarsi allora?
Come effettuare una perfetta manutenzione dell’ancora della barca? E soprattutto, come farla al meglio d’inverno, quando la barca entra in letargo?
Cerchiamo di risolvere ogni dubbio.
Ancora della barca d’inverno: facciamole prender aria
Quando arriva la stagione fredda, e la nostra imbarcazione sverna sulla terraferma, la prima regola è sempre questa: estrai l’ancora e la sua catena dall’apposito gavone, posto solitamente a prua o al centro della barca. Togli perfino l’eventuale cima, sempre meglio. Questo ti permetterà di poggiarla su una base ben pulita e asciutta, ispezionandola con calma ed efficacia, invece di tenerla l’intero inverno tra l’umido e il salato del gavone. Scelta che non farà altro che aumentare le probabilità di corrosione e usura del pezzo.
Cosa fare se appaiono macchie di ruggine? È fondamentale trattarle per tempo, così da evitare spiacevoli rotture o inconvenienti inaspettati. Tra l’altro, la ruggine macchia, e non poco. Quindi, prendersene cura subito servirà anche a salvaguardare l’estetica degli ormeggi e dei vari componenti a contatto.
Trattare la ruggine dell’ancora, step by step
Arriviamo al focus di questo contenuto: il trattamento della ruggine.
Il primo passo è sicuramente carteggiare la superficie corrosa, partendo da una carteggiatura grossolana per poi arrivare ad una più fine rimuovendo ogni segno. Dopodiché, si passa alla pulizia dell’ancora con un agente sgrassante come l’acetone, da trattare seguendo attentamente il foglio di istruzioni.
Ultimo step, ma non per importanza, l’applicazione di uno strato del cosiddetto stabilizzatore di ruggine. Un prodotto specifico che potrai applicare con un pennello o a spruzzo tramite bomboletta, molto più pratica per raggiungere anche i punti meno accessibili del pezzo.
L’ancora della barca e l’importanza di una manutenzione ordinaria
È importante sottolineare come, dopo un po’ di tempo passato sott’acqua, anche l’antiruggine mostra i suoi inevitabili limiti. Per questo, oltre a questa piccola operazione di manutenzione, è necessario prendersi cura regolarmente della propria ancora. Per un risultato efficace e duraturo, si potrebbe ricorrere alla zincatura a caldo dell’acciaio.
In cosa consiste? In pratica, si immerge il materiale in un bagno di zinco fuso, dopo un particolare trattamento dello stesso. Un’operazione eseguita, di solito, da ditte specializzate e abbastanza costosa. Tra l’altro, in quel caso ci sarebbe anche il disagio di trasportare la catena in azienda, un passaggio non sempre troppo comodo.
Dall’altra parte, invece, molti marinai optano per un’ancora in acciaio inox o in alluminio, cercando di evitare in partenza il problema della ruggine. Ciò che rimane fondamentale è la pulizia regolare e costante. Non c’è un prodotto imprescindibili, basta solo dell’acqua dolce. L’ideale sarebbe pulire l’ancora ogni volta che si torna in banchina, dando un’abbondante sciacquata alla catena.