Candelieri barca: come intervenire per ridurre le delaminazioni

Se nel mondo nautico c’è una cosa ovvia è che i candelieri della barca sono spesso sottoposti a usura. Infatti, questi accessori subiscono diverse sollecitazioni date sia dalla battagliola che dalle pressioni e i carichi posti su di essi, in particolare quando si usano come appiglio per salire a bordo. In pratica, così facendo, i candelieri fanno pressione sulla basetta su cui sono fissati. Di conseguenza, si creano delle delaminazioni in coperta attraverso cui si infiltra l’acqua. 

Chiaramente, sia le infiltrazioni sia le ossidazioni necessitano di interventi repentini da parte di esperti del settore. Pertanto, più si rimanda la manutenzione, più l’area interessata alla delaminazione si espande e così saranno maggiori anche i costi per riparare i danni. 

Come operare per rinvigorire la parte inferiore dei candelieri barca?

Supponiamo che su un’imbarcazione con lo scafo in vetroresina si siano verificate delle infiltrazioni d’acqua attraverso le viti utilizzate per fissare la base del candeliere, causando l’ossidazione e il rigonfiamento della piastra di acciaio dolce, posta sotto la coperta e immersa nello scafo. 

La ruggine rilasciata ha causato la rottura della vetroresina e la comparsa di evidenti fratture sulla falchetta, in corrispondenza della base del candeliere. Tali fratture sono il risultato dell’ossidazione delle piastre metalliche immerse nella vetroresina del ponte e non degli sforzi esercitati sulla battagliola.

Candelieri barca leggermente ossidati

Delaminazioni in coperta: ecco come intervenire

Cosa ci serve per intervenire sulle delaminazioni in coperta della nostra barca? Sicuramente:

  • Resina epossidica bicomponente, utile per incollare l’acciaio con l’acciaio;
  • Sistema epossidico classico;
  • Tessuto biassiale in fibra di vetro.

Una volta procurato ogni componente, non resta che tagliare e rimuovere la zona di coperta interessata, la quale mostrerà subito una piastra in completo stato di ossidazione. Prima di rimuovere anch’essa, però, assicurati di pulire bene la superficie, soprattutto i bordi. Dopodiché, basteranno un paio di colpi ben assestati per staccarla dalla vetroresina che la blocca. Pulisci l’area raschiando l’ossido rimasto e carteggiando la superficie, concentrandoti poi ad aspirare la polvere e lavare il tutto con un detergente specifico.

Funi appese al candeliere

Utilizzo della colla epossidica e del tessuto in fibra di vetro

In questa fase bisogna prendere le misure per la nuova lastra in acciaio da fissare nella sua posizione. Successivamente, si attacca mediante adesivo epossidico bicomponente per unire l’acciaio su acciaio, dopo averla pulita e scartavetrata per una migliore aderenza. In questo senso, è consigliabile spalmare l’adesivo epossidico anche sulla faccia superiore della lastra per preparare il terreno alla stratificazione con adesivo epossidico.

Dopo un adeguato periodo di tempo per far solidificare l’adesivo epossidico bicomponente, ma ancora appiccicoso, si può procedere con le varie stratificazioni con tessuto biassiale per ricostruire lo spessore della copertura.

Infine, dopo aver lasciato asciugare, si vernicia il tutto con primer epossidico e smalto. Il risultato è garantito e il candeliere si può rimontare in tutta tranquillità, senza correre alcun rischio.

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