Quando si parla di manutenzione della timoniera, non c’è da scherzare affatto. Sì, perché come ogni altro componente meccanico di bordo, anche il sistema di governo dell’imbarcazione richiede diverse operazioni di controllo, ispezioni e cure periodiche. Dai sistemi più semplici a barra fino a quelli più complessi, come quelli a ruota, le regolazioni e le lubrificazioni varie sono davvero tante. Ma come mantenere al meglio la timoniera di bordo?
Partiamo da un presupposto. Effettuare i classici controlli di routine permette di verificare lo stato e l’eventuale usura delle componenti coinvolte, soprattutto quelle che risultano più sollecitate. Di quali parliamo? Ad esempio, dell’asse, dei frenelli di bordo, la pala del timone, i fermi, le pulegge e la bulloneria varia. Insomma, tutte aree abbastanza scomode da raggiungere, che richiedono tanta pazienza e preparazione.
Senza perdere altro tempo, scopriamo subito come effettuare un’ottima manutenzione della timoniera, analizzando un componente dopo l’altro.
Manutenzione della timoniera di bordo: asse, boccole e astuccio
Il primo problema della lista è forse quello più classico e comune: l’indurimento della timoniera.
Come comportarsi? Sicuramente staccando i cavi del timone, controllando la frizione girando manualmente la pala stessa. In quel caso, se l’attrito dovesse persistere, la causa potrebbe essere riconducibile al nylon o al derlin delle boccole, deformatosi perché magari di bassa qualità scadente.
Del resto, per ridurre l’attrito del sistema del timone, favorendo il movimento della pala, vengono applicati dei cuscinetti e diverse boccole sintetiche nei cosiddetti punti di scorrimento. A questo proposito, annualmente è consigliato controllare lo stato delle boccole, sostituendole se necessario.
Un’altra area che richiede spesso manutenzione è quella in cui avviene il passaggio dell’asse del timone all’interno dello scafo. L’asse, infatti, è localizzato nella losca, un’apertura dell’opera viva.
Ed è proprio all’interno di quest’ultima che un tubicino resinato, l’astuccio, permette all’asse di passare nello scafo stesso. Punto in cui una boccola, inserita dal basso, previene sostanzialmente l’ingresso dell’acqua.
Nel caso dovessimo sostituire queste componenti, sempre meglio assicurarsi di sigillare la parte esterna della boccola sull’opera viva, così da agevolare future rimozioni. Infine, è altrettanto importante sottolineare come anche il disco radiale, o settore, ricopra una funzione di ritenuta. Per questo, prima di effettuare qualsiasi operazione, è fondamentale che la pala del timone non abbia modo di uscire fuori dalla losca.
Senti un gioco tra timone e pala? Brutto segno.
Non c’è troppo da girarci attorno. Qualunque gioco dell’asse della timoniera rappresenta un campanello d’allarme, sinonimo di una boccola usurata. Di conseguenza, meglio sostituirla prima che la situazione peggiori ulteriormente.
Occhio anche alla congiunzione tra scafo e tubo dell’asse dell’imbarcazione, specialmente quando il timone è molto lungo e privo di skeg. In questo caso, infatti, basterebbe un piccolo urto per aprire crepe importanti e vie d’acqua più o meno pericolose. Il tutto ovviamente seguito dalla possibile perdita di controllo del timone.
Per non parlare, poi, del sistema di bloccaggio tra disco radiale e asse stessa. Perché? Semplicemente perché è la zona in cui si concentrano maggiormente tutte le forze agenti sulla pala. Se dovessero presentarsi preoccupanti oscillazioni date dalla corrosione del metallo, è necessario tenere in considerazione un eventuale distacco tra asse e telaio interno del timone.
Al contrario, il sistema di quadrante è molto resistente, tanto che può bastare semplicemente una periodica lubrificazione del giunto universale.
A cadenza annuale, infine, assicuratevi di controllare anche lo stato della bulloneria del sistema di timoniera, dalla colonnina alle leve delle pulegge e gli stessi giunti universali. Non a caso, la continua vibrazione del motore può allentare in maniera notevole sia dadi che bulloni. Nei casi meno gravi, basta solo applicare alcune gocce di prodotto serrafiletti specifico.
Come mantenere impeccabili i frenelli, pulegge e ingranaggi della timoniera di bordo
Anche le crepe sulla vetroresina, deformazioni o corrosioni della ferramenta, sono sinonimo di un montaggio scorretto. Inoltre, per evitare di far uscire i frenelli dalla gola delle pulegge, minimizzando le misure dei cavi, anche la regolazione dell’allineamento delle stesse pulegge e fondamentale. E a proposito di pulegge, fate attenzione all’accoppiamento dei materiali costitutivi, così da ridurre la probabilità di corrosioni. Per eliminare ogni tipo di attrito, invece, mantenete pulite le parti in movimento con acqua dolce e apposito lubrificante.
Di tanto in tanto, occupatevi di allentare i cavi, verificando il corretto scorrimento delle pulegge. Quando lo fate, potete approfittarne per pulire e lubrificare i cavi metallici con uno straccio oliato, così da controllare e scovare eventuali sfilacciamenti dei frenelli. Ricorda: tutti i cavi sfilacciati o danneggiati vanno sostituiti al più presto. Anche perché, spesso un cavo usurato potrebbe portare al bloccaggio della puleggia.
E per catene e ingranaggi? Usate periodicamente dei grassi idrorepellenti, ancor meglio se a base di teflon. Ultima operazione, ma non per importanza, il controllo dei finecorsa. Questi ultimi devono sempre risultare ben fissati, sempre integri e solidi.
E tu, come ti prendi cura della tua timoniera di bordo? Quale tipo di controlli periodici esegui per la manutenzione del timone della barca? Raccontaci la tua esperienza nei commenti.
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