Un motore fuoribordo, visto da fuori, può sembrare un qualcosa di misterioso, inspiegabile. Di quei marchingegni che solo dopo una lunga preparazione e tanti anni di studio più essere compreso, capito fino in fondo. In realtà, non è tanto distante da un qualsiasi altro motore a scoppio di un’automobile. A parte delle leggere modifiche al design, utili per adattarlo all’ambiente marino.
I modelli in commercio son tanti, così come il tipo di propulsione. Il concetto di fondo, però, è sempre lo stesso. Come funziona dunque un motore fuoribordo?
Lo scopriamo subito a partire da questa divisione.
Motore fuoribordo della barca, a 2 o a 4 tempi
Lo diciamo già da subito: niente paura. Questo articolo non nasce per andare troppo nel tecnico del tema, ma giusto per fornire delle nozioni base a tutti gli appassionati di navigazione.
Detto questo, possiamo fare una prima distinzione importante a proposito di motori fuoribordo e il loro funzionamento. Possiamo avere infatti dei fuoribordo a 2 tempi, più piccoli e leggeri, oppure dei fuoribordo a 4 tempi, più ingombranti e potenti, ma anche più efficienti in termini di consumi. Tra l’altro, producono anche meno gas di scarico e richiedono meno manutenzione.
Il funzionamento di un motore a 2 tempi
Un fuoribordo a due tempi si riconosce per le due corse del pistone all’interno del cilindro. In pratica, quando il pistone va verso il basso, effettua la corsa di aspirazione e di scarico, liberando una porta di scarico che fa fuoriuscire il gas. Così facendo, si crea una bassa pressione che consente all’aria e al carburante di entrare nel cilindro.
Dall’altra parte, la seconda corsa sposta il pistone verso la parte superiore del cilindro. Aria e carburante vengono compressi, accendendosi dopo che il pistone chiude la porta di aspirazione e scarico. Questa piccola esplosione spinge il pistone verso il basso, facendo ricominciare il processo da capo, verso un loop che garantisce il funzionamento completo del sistema.
Il ciclo di un motore fuoribordo a 4 tempi
Diverso è un ciclo di un motore a 4 tempi, nel quale l’aspirazione, compressione e combustione avvengono esattamente quando il pistone si muove. Nel momento in cui va in basso, infatti, una valvola di aspirazione consente di aspirare aria e carburante. Quando il pistone sale e le valvole son chiude, invece, il mix di carburante-aria viene compresso, portando all’accensione nella cosiddetta corsa di potenza. Anche in questo caso, il ciclo ricomincia costantemente, corsa dopo corsa, su e giù.
Ecco, come detto in apertura, è praticamente lo stesso processo che avviene nel motore di un’auto.
L’unica grande differenza è che qui il motore fuoribordo è montato in verticale, con una potenza di rotazione dell’elica che va ruotata di 90°, così da essere parallela alla superficie dell’acqua.
L’unità inferiore del fuoribordo: com’è fatta e come funziona
Nella parte centrale del motore abbiamo solamente lo spazio dedicato all’albero di trasmissione, affacciato verso l’unità inferiore. Qui, la pompa dell’acqua prende l’acqua dal basso, grazie ad un particolare girante in gomma, portandola nella parte alta del motore per raffreddarlo.
Sempre nell’unità inferiore del fuoribordo, troviamo l’albero del cambio, quello che permette al comandante di passare dalla folle alla marcia avanti o retromarcia. Questo, come nelle nostre auto, è collegato ad un disco della frizione, che si muove avanti e indietro per incastrarsi nei vari ingranaggi delle marce. Quando queste vengono innescate, coinvolgono l’albero dell’elica che la avvia la rotazione, a sua volta motivo di spinta l’imbarcazione.
Per chiudere il cerchio, concludiamo dicendo che esistono tantissime varianti di questo modello base. Non solo 2 o 4 tempi, ma anche più o meno cavalli, benzina o diesel. Ognuno con le sue funzionalità, i pro e i contro, che rendono il singolo modello più adatto a determinate condizioni.
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