Fare una bella vacanza, un viaggio all’insegna del relax, sta finalmente diventando sempre più facile. E mentre la situazione rimane costantemente in continua evoluzione, ormai sembra vedersi la luce tra viaggi e Covid nel 2022. Da poco, infatti, il ministro della Salute Roberto Speranza ha prorogato, fino al 30 giugno, le misure riguardanti i cosiddetti corridoi turistici Covid-free. In particolare, a partire dal 1° febbraio, rientrano in questa categoria ben 6 nuove destinazioni:
- Turchia
- Cuba
- Singapore
- Tailandia (Isola di Phuket)
- Polinesia francese
- Oman
Queste si vanno ad aggiungere ai corridoi turistici già attivi, tra i quali rientrano le Maldive, le Seychelles, Aruba, Mauritius, Repubblica Dominicana ed Egitto (esclusivamente Sharm El Sheikh e Marsa Alam).
Qual è il vantaggio dei corridoi turistici? Molto semplice. Garantire ai viaggiatori l’esenzione dai vari obblighi di sorveglianza sanitaria e isolamento previsti nei Paesi in questione. Ovviamente, a patto di rispettare alcune condizioni, come:
- Disporre del cosiddetto Travel pass corridoi turistici, un modulo specifico che contiene tutte le informazioni riguardo lo spostamento, le strutture ecc.
- Presentare la certificazione relativa al completamento del ciclo vaccinale o alla guarigione dalla positività.
- Sottoporsi ad un test molecolare o antigenico durante le 48 ore prima della partenza, compreso un altro test negativo nelle 48 ore precedenti al rientro in Italia.
In ogni caso, come viene esplicitato sul sito ufficiale di Viaggiare Sicuri, coloro che raggiungono queste località devono comunque attenersi alle disposizioni date dalle autorità locali competenti.
Viaggi e Covid nel 2022: gli ultimi aggiornamenti per chi arriva in Italia
Non solo l’estensione dei corridoi Covid-free. Nella stessa ordinanza firmata dal ministro Speranza, infatti, vengono alleggerite tutte le restrizioni previste che chi arriva o rientra in Italia da uno dei Paesi dell’UE. In questo senso, almeno fino al 15 marzo, non sarà più necessario presentare un test Covid, così come avveniva fino a dicembre 2021. Servirà solamente presentare l’EU Digital Covid Certificate.
Anche in questo caso, una volta entrati in Italia, i visitatori stranieri saranno tenuti a rispettare le norme attualmente in vigore sul suolo nazionale, dalle mascherine nei luoghi chiusi fino alle limitazioni per non vaccinati e positivi.
EU Digital Covid Certificate: cos’è e quanto dura
L’EU digital Covid Certificate, in italiano comunemente chiamato Green Pass europeo, è un documento che si ottiene in 3 diversi modi, certificando appunto:
- Il completamento definitivo del ciclo vaccinale
- L’ufficiale guarigione dal Covid-19
- La negatività ad un test molecolare o antigenico
Ovviamente, parliamo di una certificazione la cui durata varia in base alla tipologia in questione. A partire dall’ultima dose di vaccino somministrata, ad esempio, dura 9 mesi. Durata che, se parliamo di Pfizer e Moderna, corrisponde esattamente a 270 giorni dalla seconda dose. Per Johnson&Johnson, invece, vengono contati 270 giorni dalla singola somministrazione ricevuta.
Il Green Pass europeo ottenuto tramite la guarigione da Covid, invece, ha una durata pari a 6 mesi. Infine, per quanto riguarda i test, le durate di validità sono le seguenti:
- Tampone molecolare: 72 ore
- Test antigenico: 24 ore
È chiaro che coloro che dispongono di questo documento, al momento dell’arrivo in un Paese estero, non dovrebbero essere soggetti a limitazioni o restrizioni varie, come quarantena o tamponi aggiuntivi. Nonostante ciò, consigliamo di consultare il già citato sito del Ministero degli Affari Esteri Viaggiare Sicuri, in cui sono presenti le pagine specifiche per ogni singolo Paese da visitare.
Al contrario, invece, chi non possiede la certificazione europea valida è obbligato a rispettare le normative in vigore nei diversi Paese, sia all’arrivo che alla partenza. Nel caso di un ritorno in Italia, ad esempio, è necessario sottoporsi all’isolamento fiduciario di cinque giorni.
Viaggi e Covid nel 2022: la situazione in Francia e Spagna
Attualmente, tutti coloro che arrivano in Francia devono obbligatoriamente stilare una dichiarazione specifica che attesta l’assenza di sintomi. Questo a prescindere dallo stato di completamento del ciclo vaccinale. Si tratta comunque di un documento scaricabile nella pagina ad hoc del ministero dell’Interno francese.
Discorso analogo anche per la Spagna, in cui è prevista la compilazione di un formulario di salute pubblica, oltre al controllo manuale della temperatura corporea per ogni turista in arrivo.
Gli aggiornamenti sull’Austria
L’Austria, invece, oltre il certificato vaccinale, richiede ai turisti un test molecolare negativo, eseguito durante le 72 ore precedenti. In particolare, chi ha già fatto il richiamo del vaccino, o chi può certificare un’avvenuta guarigione negli ultimi 90 giorni, è esente dal test. Mentre sono completamente esonerati dall’obbligo di vaccinazione i pendolari e le donne incinte, così come i minori di 12 anni.
Viaggi e Covid nel 2022: gli Stati Uniti
Ancora più facile arrivare negli Stati Uniti. Questo perché l’Italia non ha nessun tipo di restrizione da e per il suolo statunitense. Dall’8 novembre, inoltre, sono terminate definitivamente le limitazioni per coloro che, vaccinati o esenti per diversi motivi, provengono dall’area Schengen. In compenso, è necessario mostrare un test negativo all’arrivo, facendone un altro a distanza di 3/5 giorni in loco.
Eccoci. Ora che sai tutto sulle normative previste in termini di viaggi e Covid nel 2022, non ti resta che scegliere una destinazione e salpare! Ma ricordati, la sicurezza prima di tutto.
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