Così come la verifica del motore, anche il controllo del circuito elettrico dell’imbarcazione non può passare inosservato e deve essere alla basa del lavoro di armatore. Non solo include la valutazione dei consumi o lo stato di carica della batteria, ma riguarda l’efficienza dell’impianto elettrico nella sua totalità. Per semplificare il lavoro e avere la certezza di eseguire un ottimo lavoro si può ricorrere all’utilizzo di un tester, un prezioso dispositivo fabbricato sia nella più moderna versione digitale che quella più datata analogica.
Ma perché è così importante? Senza di esso non potremmo verificare le condizioni dell’impianto elettrico di bordo e il relativo funzionamento, tanto più la carica e i consumi delle batterie.
Se qualche pezzo non funziona o difetta, grazie al tester capiamo nell’immediato dov’è il problema così da intervenire tempestivamente. Possiamo dirlo. Il tester è una vera e propria salvezza.
Ma scopriamo insieme tutte le curiosità su questo fantastico oggetto.
Che ne dite, iniziamo?
Volt, ampère e ohm: definizioni e curiosità sulle misure della corrente
Il tester è così funzionale che non misura solo una grandezza elettrica, bensì tre: la tensione o volt, la resistenza o ohm e la corrente o ampère.
Nel nostro Sistema Internazionale l’unità di misura della tensione è il volt il quale indica la rimanenza di energia che una carica elettrica – collocata nei due punti tra cui stimare la tensione – detiene per mezzo del campo elettrico. La tensione può essere invariabile nel corso del tempo, come nel caso di quella misurata ai vertici di una tradizionale pila, o intervallata se cambia nel tempo, come quella calcolata agli estremi di una comune presa di corrente.
Ad ogni modo, il tester deve misurare entrambi i tipi di tensione.
Spostando l’attenzione sulla resistenza elettrica, invece, c’è da dire che è una grandezza dimostrante la propensione di un corpo a contrapporsi al passaggio di corrente quando alle sue estremità è adottata una differenza di potenziale.
E per ultimo l’ampère. Questo indica la quantità di cariche elettriche che percorre una sezione di conduttore per azione di una differenza di potenziale messa in pratica ai suoi capi. La stessa rimanenza di potenziale stabilisce un flusso ordinato di cariche elettriche che costituiscono, in battuta finale, la corrente elettrica.
Persino l’intensità della corrente, come la tensione, può essere alternata o continua e anche in questo caso il tester deve essere in grado di misurare ambedue le intensità.
Tester: come è fatto?
Il tester di bordo consente, come già espresso, la verifica dello stato di carica delle batterie o il consumo di corrente da parte dei differenti dispositivi installati (gps, radar, plotter, pannelli solari, navtex ecc.). Ma non solo.
Lo strumento permette anche di controllare l’efficiente funzionamento del circuito elettrico – che fa funzionare una delle utenze di bordo – oppure palesare inconsuete perdite di corrente che potrebbero causare lo scaricamento improvviso delle batterie.
E l’aspetto del tester com’è? Ha il design di una scatola, dotata di display, dalla quale si diramano due cavi – rosso e nero – ognuno con un terminale metallico e il manico isolato. Dall’altro capo i cavi sono collegati allo strumento o sono disposti di uno spinotto da allacciare a differenti prese a seconda della misura che si vuole fare.
Per memorizzare la misurazione da svolgere il dispositivo è corredato di un selettore manuale che va impostato sulla base della tipologia e delle caratteristiche dell’apparato da verificare.
Verifica delle batterie: ci pensa il tester
Posto il caso che l’armatore decida di appurare lo stato di carica della batteria, come si deve utilizzare il tester?
Ecco tutti i passaggi step by step.
- Collegare lo spinotto del cavo rosso sulla presa del tester con il simbolo V. Questo sta per i volt della tensione.
- Congiungere anche lo spinotto del cavo nero sulla presa di ritorno segnato con l’acronimo Com, ossia comune.
- Scollegare tutte le utenze attraverso lo specifico stacca batterie.
- Portare il selettore manuale del tester sulla scala di misurazione idonea alla batteria protagonista del test.
Se la tensione misura tra i 12 e più di 13 volt vuol dire che la batteria è carica, all’opposto occorrerà caricarla.
Digitali o analitici: cosa propone il mercato dei tester
In un mondo sempre più al passo con la tecnologia, anche il tester non poteva rimanere indietro. Difatti, a fianco ai dispositivi analogici con lancetta e quadrante graduato di misurare, ci sono apparecchi digitali molto più precisi nelle misurazioni e il cui equivalente numerico risulta direttamente sullo schermo.
Per cui durante la scelta d’acquisto è essenziale preferire dispostivi la cui corrente massima misurabile sia superiore di quella consumata dalle utenze di bordo. Lo stesso vale per la misurazione che deve essere compresa nell’ordine dei centesimi di volt, per quanto concerne la tensione, e dei milliampère per la corrente.
C’è anche da dire che la stragrande maggioranza dei multimetri digitali venduti oggi, oltre alle diverse misurazioni, dispongono anche di altre funzioni: verifica della polarità, il funzionamento di un disco, segnale acustico che dimostra la continuità di un circuito. O ancora, hanno processi automatizzati per impostare la portata e la risoluzione della grandezza da misurare, oltre che sistemi di registrazione dei valori minimi, medi e massimi.
Tu esegui usi regolarmente il tester di bordo? Raccontaci la tua esperienza nei commenti.
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