Sai qual è uno degli strumenti di bordo più utilizzati per montare accessori e componenti della barca? La rivettatrice. Oramai, la maggior parte dei cantieri ricorrono alla rivettatura per fissare i supporti metallici di bordo. Dalla piastra di attacco del winch, al golfare e ai ponticelli, fino ai rinvii e gli stopper.
In determinati casi, però, la rivettatrice si utilizza per gli attacchi delle crocette o per le piastre dei terminali delle sartie volanti.
Ma quali sono i vantaggi della rivettatura? Come si svolge il lavoro? E ancora, come scegliere e rimuovere i rivetti?
Non ci resta che scoprirlo insieme nel corso di questo articolo.
Iniziamo subito, non perdiamo altro tempo.
Rivettatura: quali sono i vantaggi rispetto alla saldatura?
Affinché il collegamento potesse essere svolto da una sola parte, due ingegneri statunitensi, operanti nell’industria aeronautica, idearono alla fine degli Anni ’30 la rivettatrice e il cosiddetto rivetto a strappo.
Nello specifico, il cilindro del rivetto a strappo è cavo, mentre internamente è installato un chiodo spina il cui materiale è più duro. Proprio per questo motivo, l’estrazione ne causa la deformazione dell’estremità e la conseguente formazione della controtesta.
D’altra parte, nelle rivettatrici manuali lo spostamento della spina è dato dall’effetto di un meccanismo leva a forma di pinza. La ripetuta chiusura e apertura del meccanismo causa la rottura della spina in un punto predefinito. Pertanto, la sezione rimasta all’interno del rivetto ne determina l’elemento legante che supporta gli sforzi generati dalla giunzione. Invece, l’altra parte, dopo essere stata tagliata, permane nella rivettatrice e si può buttare.
Inoltre, le dimensioni ridotte della rivettatrice favoriscono il lavoro anche in piccoli spazi, come quelli presenti nelle imbarcazioni.
Ma sapevi che la rivettatura è un’ottima alternativa alla saldatura, presentando numerosi benefici? Uno dei tanti vantaggi è rappresentato dalla possibilità di unire materiali diversi, sia ferrosi che verniciati o rivestiti.
Non è tutto. Un altro vantaggio è la combinazione meccanica degli elementi e, dunque, la resistenza di chiodatura e rivettatura è assicurata e duratura.
In conclusione, la fase di rivettatura e chiodatura è “ecologica” poiché priva di fumi, scintille, vapori ecc.
Rivettatura: quali sono le fasi da seguire?
A questo punto, è doveroso vedere come si esegue nel dettaglio il lavoro di rivettatura per l’unione di uno o più componenti metallici.
- Innanzitutto, i pezzi metallici da collegare devono essere forati simultaneamente. Qualora le componenti da unire non possano essere bucate in contemporanea, a causa della forma, si esegue un assemblaggio di prova tramite cui segnare i punti da forare.
- In secondo luogo, si esaminano i rivetti e le loro differenze in termini di lunghezza e diametro della testa.
- Proseguendo, si monta la giusta testina. Questa è incaricata dello spostamento di due o tre piccole ganasce mobili, poste nel becco, che verranno saldate intorno al gambo del rivetto.
- Inoltre, l’attrezzo è predisposto a uno sforzo immane, ciò vuol dire che il perno della leva è un punto abbastanza critico.
- Infine, nel momento in cui la sferetta si rimuove, il chiodo tranciato rimane bloccato tra le ganasce. Quindi, dovrai allargare le impugnature e farlo cadere.
Scelta dei rivetti: considera materiali e misure
Il corretto utilizzo dei rivetti a strappo prescinde dal tipo di materiale con cui sono creati, dalle dimensioni rispetto alla giunzione da creare, dalla rivettatrice adoperata e dalla qualità del lavoro di rivettatura.
Infatti, per garantire l’uniformità del punto di strappo e la buona tenuta, è doveroso che i rivetti siano di un materiale idoneo alle superfici da unire e agli sforzi di taglio.
Senza dubbio, tra i rivetti più commercializzati ci sono quelli in alluminio. Comunque, in barca è meglio usare quelli in monel – lega di nichel e rame resistente alla corrosione – o acciaio inox.
Un altro elemento da tenere in considerazione per ottenere la buona tenuta della giunzione è rappresentato dal diametro del rivetto impiegato e, in seguito, dalla spina interna. Non a caso, ogni rivettatrice che si rispetti presenta due o più testine di ricambio stretti sui manici dell’impugnatura.
In aggiunta, oltre alle classiche rivettatrici manuali ne esistono anche altre più professionali elettriche oleopneumatiche e ad aria compressa ideali, in particolare, per i rivetti di materiale più resistente rispetto all’alluminio.
Rimozione dei rivetti: 3 metodi efficaci per fare il lavoro
Purtroppo, con l’andare del tempo, i rivetti potrebbero usurarsi e allentarsi. Dunque, sarà necessario rimuoverli, senza deteriorare i buchi, così da sostituirli con facilità. Ma come si rimuovono? Di seguito ti elenchiamo tre metodi super efficaci per svolgere al meglio l’operazione.
- Utilizza pialla e trapano. Munendoti di una pialla con il disco potrai piallare le teste dei rivetti, facendo attenzione a non danneggiare il metallo circostante. Successivamente, usa il martello e il punteruolo per mandare in profondità lo spillo dei rivetti. Quest’azione serve a formare una piccola fessura, guida per la direzione del trapano. Per quest’ultimo, opta per una punta di dimensioni minori rispetto al rivetto per poter fare pressioni sul centro dello spillo. A questo punto, puoi usare una punta della stessa grandezza del rivetto per rimuovere lo spillo.
- Ricorri a scalpello e punteruolo. Le teste dei rivetti devono essere rimosse ponendo uno scalpello al di sotto di esse. Ti consigliamo di usare un martello di 1,5 kg per battere sullo scalpello fino alla totale rimozione delle teste. Dopodiché usa il punteruolo per togliere lo spillo dei rivetti. Al contrario, qualora il rivetto fosse molto duro, ricorri al metodo del trapano di cui abbiamo parlato poco prima.
- Munisciti di un attrezzo di rimozione. Per facilitarti il lavoro puoi usare uno specifico utensile per rimuovere i rivetti con punta. Non dovrai far altro che collegarlo al trapano e collocarlo sul rivetto da rimuovere. Infine, dovrai regolare la profondità per estrarre il rivetto senza apportare danni all’intero meccanismo.
Tu hai mai eseguito una rivettatura? Se sì, come? Raccontaci i tuoi segreti nei commenti.
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