Manutenzione delle vele: come prendercene cura? [Parte 1]

Prenderci cura della nostra barca, lo sappiamo bene, non è mica un gioco da ragazzi. Specialmente se parliamo di barche a vela e del loro armo velico. Quest’ultimo, infatti, la loro particolare struttura, è talmente complesso da essere spesso soggetto di danni e usure varie. Non a caso, i carichi per metri quadri tendono ad essere davvero alti, esponendo così i materiali di base a fatica e logoramento. Per evitare tutto questo, è necessaria un’attenta e accurata manutenzione delle vele, capace di tenerle efficienti il più a lungo possibile. 

Ma da dove iniziare?

Niente panico. In questo articolo, infatti, scopriremo insieme quali accorgimenti mettere in pratica per ottimizzare la salute della nostra barca e dei suoi componenti, minimizzando invece le probabilità di danni o rotture di ogni tipo.

Prima di salire a bordo per fare tutti i controlli di rito, però, meglio preparare una ricca e ben equipaggiata cassetta degli attrezzi. Cosa possiamo portarci appresso? 

Partiamo subito!

Manutenzione delle vele: ecco gli strumenti fondamentali

Manutenzione delle vele della barca

Abbiamo già visto, in uno scorso articolo, alcuni attrezzi indispensabili da portare sempre a bordo. Oggi, però, ci focalizzeremo su tutti quelli strumenti utili per mantenere impeccabili le nostre vele. Eccone alcuni tra i più importanti.

  • Rotolo di grey-tape. Il celebre nastro grigio, super resistente anche nelle superfici a contatto con l’acqua. Rispetto al nastro da elettricista, non tende ad allungarsi o a subire deformazioni, risultando ideale per le riparazioni dell’ultimo minuto. 
  • Nastro isolante da elettricista. Uno dei nastri più versatili, adatto praticamente a tutte le superfici. Largo ed elastico al punto giusto, è in grado di resistere all’acqua solo se applicato su una superfice inizialmente asciutta. 
  • Dacron adesivo. Disponibile in strisce o in pannelli, può essere acquistato su internet o dal nostro velaio fidato. Perfetto per evitare che un minuscolo taglio possa presto diventare uno squarcio ben più preoccupante.
  • Pezzi di cima in spectra scalzato. Delle ottime alternative ad un moschettone, facili da annodare o tagliare. Basta un nodo ad anello ben realizzato, e il gioco è fatto. 
  • Nylon adesivo, perfetto per riparare spinnaker o gennaker.
  • Ago da velaio e filo. Se il dacron adesivo non dovesse bastare, ago e filo potrebbero rappresentare la soluzione ideale. Ovviamente, un filo ben resistente, in poliestere, meglio ancora se cerato. 
  • Spadino. Quel piccolo pezzo di stecca piatta, di circa trenta centimetri, fondamentale per montare e levare le stecche dalla randa, soprattutto senza danneggiare il velcro delle diverse tasche. 
  • Flacone di acetone. Prima di ogni riparazione della vela, utilizzalo per eliminare l’umidità e la salsedine presente nella stessa. Fai attenzione però: si tratta comunque di un agente chimicoaltamente infiammabile
  • Bansigo. Il particolare seggiolino che permette di salire in cima all’albero. Un supporto che, per essere utilizzato, richiede molta esperienza e buona preparazione atletica. Non a caso, può essere utilizzato solo dall’armatore o una figura professionale abilitata.

Prendersi cura delle vele: iniziamo il giro di controllo

Come fare la manutenzione delle vele della tua barca?

Ora che ci siamo procurati tutti gli strumenti del caso per un’ottima manutenzione delle vele, non resta che fare un giro di ispezione a bordo, da poppa a prua, per vedere se tutto a posto. Ma da dove partire? Scopriamo subito cosa controllare del dettaglio.

  • Partiamo dagli attacchi delle draglie al pulpito. Controlliamo tutto: dalle coppiglie agli arridatoi per mettere in tensione le draglie
  • Area del pulpito. Stiamo attenti che non ci siano sporgenze anomale, come bulloni malmessi, componenti di metallo rotti e così via. In quel caso, con un semplice nastro riusciremo a smussare i punti più pericolosi. 
  • Estruso e tamburo dell’avvolgifiocco. Guardiamo soprattutto la cosiddetta canaletta. Poi passiamo al controllo del fider e del verso della rotazione del tamburo, la quale dev’essere compatibile con la banda anti UV del genoa.
  • Attrezzatura varia sulla copertabitte di ormeggio, golfari, bozzelli ecc.
  • Draglie e candelieri. Verifichiamo se le draglie siano effettivamente pulite e diamo una controllatina alla teste dei candelieri. In particolare, facciamo in modo che il genoa non si incastri in queste ultime.
  • Faccia anteriore dell’albero, superficie ripetutamente colpita dalla nostra vela. Anche in questo caso, controlliamo ogni singolo dettaglio: luce di via e ponte, la rotaia e il radar.
  • Drizze. Verifichiamo se, durante la navigazione, queste non vadano a sbattere contro la vela e gli altri componenti. Per questo, assicuriamole ai piedi dell’albero e mettiamole ben in tensione.
  • Inferitura della randa. Preoccupiamoci di pulirla e lubrificarla una o due volte all’anno. 
  • Scotte e cime. Un ultimo controllo generale, a partire dalla verifica dello stato della calza. Se questa risulta danneggiata o strappata, meglio sostituirla subito. Al contrario, se a causa del sale appare particolarmente indurita, possiamo ricorre ad un semplice lavaggio in lavatrice: 60° e una bella dose di ammorbidente.

Eccoci qui. Siamo arrivati alla fine di questa prima parte dedicata a fornirti una rapida guida per svolgere una manutenzione delle vele efficace. Nel prossimo appuntamento, scenderemo nei dettagli relativi alla navigazione e alla loro conservazione subito dopo l’uscita in mare. 

Piccolissimi accorgimenti che, contro tanti pronostici, possono davvero fare la differenza, facendoci evitare il rischio di danni e  scomodi e costosi.

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