Verniciatura delle barche: quali termini conoscere? [Parte 2]

Lo abbiamo visto precedentemente: i termini da conoscere per la verniciatura delle barche sono infiniti. In questo senso, essere a conoscenza delle varie terminologie è il primo passo per svolgere un ottimo lavoro, soprattutto nel caso in cui si ricorra al fai-da-te. Infatti, se da una parte si risparmiano soldi, dall’altra c’è il rischio di spenderne il doppio qualora si facessero degli errori nella scelta di smalti e vernici marine.

Nel precedente articolo, riguardante la prima parte di questa piccola guida, abbiamo avuto modo di vedere una parte dei termini da conoscere per la verniciatura delle barche. Questo, però, non è tutto. Abbiamo anche esposto una lista di prodotti utili per la verniciatura della propria imbarcazione.

In sintesi, abbiamo fornito una panoramica generale, così da assicurare la salute della propria imbarcazione, evitando possibili danni.

Pertanto, oggi, termineremo questa guida, fornendoti gli ultimi termini da tenere bene a mente prima di iniziare il lavoro di verniciatura della barca.

Iniziamo subito, non dilunghiamoci ulteriormente.

Pot Life: un termine per indicare le giuste tempistiche

Cosa si intende per Pot Life? Beh, diciamo che leggendo il termine non è facilmente intuibile capire di cosa si tratti. Cerchiamo di essere i più chiari possibile. Pot Life indica il lasso di tempo utile entro cui applicare la vernice A + B, ossia base e induritore, di un solvente bicomponente.

Passato il tempo di attesa del pot life, la miscela diventa sempre più dura tanto da non essere più utilizzabile.

Dunque, è inutile persistere provando a diluire il prodotto poiché si intaccherebbe la reazione chimica già in essere.

Pertanto, nel caso di prodotti bicomponenti è un fattore tecnico rilevante che viene indicato nelle schede tecniche. Tali dati, sono riferiti a 200 grammi di prodotto con una reazione a 20°C.

Ad ogni modo, trattandosi di un dato inversamente proporzionale alla temperatura, per protrarre il pot life è necessario intervenire sulla temperatura nel momento dell’applicazione.

Sostanzialmente, il pot life si riduce con l’aumentare della temperatura. Nel dettaglio, se il tempo del pot life è di un’ora a 25°, d’altra parte può giungere a 30 minuti se la temperatura sfiora o supera addirittura i 30°.  

PVC: il volume del pigmento è essenziale

PVC, acronimo di Pigment Volume Concentration, non è altro che la sedimentazione in volume del pigmento sulla pellicola secca. Tuttavia, ci sono due aspetti da considerare prima di procedere con la verniciatura delle barche.

• Più il PVC è alto, più il prodotto sarà coprente, opaco e ricco di pigmenti.
• Invece, un PVC basso equivale ad un prodotto di maggior resistenza chimica e miglior brillantezza.

Parlando di antivegetative, il PVC risulta essere un fattore critico per stabilire il leaching rate o, semplicemente, tasso di solubilità dei pigmenti attivi in azione nell’acqua.

Resa Teorica e Resa Pratica: questione di formule

Per approfondire la definizione di resa teorica e resa pratica, partiamo da una formula. Difatti, la resa trascritta nelle schede tecniche dei prodotti marini indica il consumo ipotetico o teorico del prodotto. Ma come si ottiene? Come abbiamo detto, tramite una formula.

• Resa Teorica (m2/L) = %SVx10/Spessore (μm)

Tuttavia, quando si stende una miscela verniciante la parte coperta non corrisponde quasi mai alla resa teorica, in quanto si verifica una percentuale di perdita del materiale. Ovviamente, ciò varia a seconda dello stato della superficie, delle condizioni atmosferiche, dalla tipologia di applicazione e la natura dei prodotti scelti.

Non a caso, per alcuni di questi fattori è impossibile stabilire una percentuale di perdita anticipata. Al contrario, per i tradizionali metodi di applicazione è possibile tracciare le percentuali di perdita in questo modo:

• Moltiplicare alla resa teorica il fattore di perdita corrispondente alla percentuale. Il risultato sarà la resa pratica. 

Alla luce di ciò, nel momento dell’acquisto del materiale è fondamentale sapere perfettamente i metri quadri della barca da verniciare, così come leggere attentamente le schede tecniche dei prodotti da utilizzare. In questo modo, non avrai problemi a richiedere il giusto quantitativo di prodotto da comprare.

Verniciatura delle barche: secco in volume

Procedendo con l’elenco dei termini da conoscere per la verniciatura delle barche, troviamo il termine secco in volume. Questo, è il rapporto tra le sostanze volatile e solide di un prodotto verniciante. In altre parole, il solvente evapora subito dopo aver contributo all’applicazione del prodotto, mentre il secco totale in volume di un prodotto è utile per stabilire la resa teorica ad uno spessore specifico.

Per fare un esempio pratico diciamo che un prodotto con il 50% di secco avrà bisogno di un’applicazione di 100 cc (0,1L) per m2, in modo da conseguire uno spessore umido di 100 μm e secco di 50. All’opposto, in un prodotto con un secco del 100%, ossia senza solvente, spessore a secco e a umido combaciano.

Verniciatura delle barche: prodotti tixotropici

Eccoci arrivati alla fine della lista dei termini da conoscere per la verniciatura delle barche. La tixotropia indica una viscosità apparente. Infatti, un prodotto tixotropico, a primo impatto, sembra denso e viscoso, ma in realtà è facilmente applicabile solo con pennello e rullo. 

Questo si verifica perché i pigmenti non si scindono dal legante e, di conseguenza, non rimangono sul fondo del barattolo. Oltre ciò, è comunque necessario usare pennelli a pelo lungo e sottile e rulli a pelo corto per stendere facilmente il prodotto.

Insomma, anche per oggi siamo arrivati alla fine del nostro articolo. A questo punto, è chiaro come questa lista rappresenti non solo un insieme termini utili, ma anche dei consigli utili, capaci di garantire una verniciatura delle barche impeccabile. 

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