Codice di navigazione: 10 regole da seguire

Se sei un buon navigatore affezionato conoscerai e rispetterai il codice di navigazione. Infatti, uscire in mare è indubbiamente un’attività molto piacevole e divertente, soprattutto se si vuole approfittare del bel tempo e delle meravigliose acque del Mediterraneo. Tuttavia, è anche molto importante non dimenticare che navigare con la nostra imbarcazione comporta una responsabilità, non solo per noi stessi e le persone che ci accompagnano, ma anche verso l’ambiente in cui navighiamo.

Sappiamo tutti quanto sia importante e necessario preservare l’ambiente marino e sensibilizzare l’impatto che l’inquinamento può avere sui nostri mari e oceani. Sempre più spesso, ci si rende conto che è necessario adottare determinate misure per ridurre al minimo la nostra impronta sull’ambiente.

Ecco, quindi, alcuni accorgimenti da mettere in pratica ogni volta che si va in barca a vela o in un’imbarcazione da diporto. 

1. Ridurre la velocità

Ridurre la velocità significa navigare nel rispetto della vita acquatica, oltre che del codice di navigazione. Una velocità eccessiva oltre ad aumentare i consumi, genera anche più rumore dentro e fuori dal mare e, soprattutto,inquina di più.

Pertanto, guidare la propria imbarcazione responsabilmente, limitando la velocità nelle rade – allo stesso modo di porti e approdi turistici – è il comportamento che fa parte di ogni buon navigatore.

Così facendo eviteremo di danneggiare la costa, deturpare l’ambiente, disturbare gli altri diportisti e la fauna marina. 

2. Codice di navigazione: ancoraggio in campi boe

Ancorare nel rispetto della vita dell’ambiente in cui ci troviamo è un’azione primaria del codice di navigazione. Di solito, quando si naviga, si cercano luoghi incontaminati e tranquilli – che sono quasi sempre i più belli – dimenticando l’impatto ambientale della nostra presenza o del nostro atteggiamento sull’ambiente circostante.

Non a caso, l’ancoraggio deve essere ecologico e ben pianificato, con sistemi a basso impatto che non superino la capacità di carico dell’ambiente e mai sopra aree protette come le fanerogame marine o specie altamente fragili.

Codice della navigazione: ancoraggio in campi boe

3. Gestione dei rifiuti prodotti a bordo

Sicuramente ti sarei posto/a diverse vote il dubbio sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti a bordo. È più semplice di quanto credi. Non dovrai far altro che portarli nei punti di raccolta differenziata del Porto, nel punto verde più vicino della città o del paese o, se necessario, a casa tua.

Il nostro consiglio, per semplificare ancor di più la navigazione, è quello di fare un acquisto ecologico intelligente prima di salire a bordo. Per generare meno rifiuti, è meglio evitare gli sprechi riducendo al minimo imballaggi, confezioni, carta e cartone.

Porta con te contenitori riutilizzabili, adatti a ogni funzione: bottiglie in vetro per l’acqua, contenitori ermetici per gli alimenti, sacchetti di tessuto resistente per frutta e alimenti.

E poi, per ultima, ma non per importanza: non gettate mai rifiuti di alcun tipo in mare aperto.

Rifiuti in mare

4. Controllare l’acqua di sentina

Continuando, sottolineiamo l’importanza nell’evitare la generazione e lo svuotamento di acqua di sentina sporca in mare aperto. È raccomandabile effettuare una buona manutenzione dell’imbarcazione o affidarsi a officine professionali con un certificato di sistema di gestione ambientale, come la ISO 14001 o il regolamento EMAS.

Inoltre, verificare che il sistema di svuotamento delle acque di sentina funzioni correttamente attraverso sistemi efficienti che garantiscano una buona gestione delle acque contaminate.

5. Ridurre i consumi d’acqua

Parliamo sempre di acqua, ma quella potabile. Per controllare e ridurre il consumo di acqua dolce si potrebbero lavare le stoviglie con l’acqua di mare, di cottura della pasta o del riso e insaponare il tutto con un detergente biodegradabile specifico. 

Comunque, è possibile utilizzare l’acqua dei serbatoi anche per scopi alimentari, limitando l’uso di acqua potabile delle bottiglie di plastica.

Inoltre, durante la navigazione giornaliera munitevi di borracce termiche da riempire con l’acqua di rubinetto – se potabile – dimenticando le bottiglie di plastica che, inevitabilmente, finiscono nella spazzatura.

6. Codice di navigazione: non sostare nelle aree protette

Questione a parte merita la navigazione in riserve marine o aree ecologicamente protette. Quindi dobbiamo informarci su dove stiamo navigando e, soprattutto, se la zona in questione è stata dichiarata area sensibile per il passaggio di cetacei, tartarughe o altri pelagici.

In tal senso, la normativa che disciplina le Aree Marine Protette è, infatti, molto rigida al fine di tutelare gli ecosistemi con particolarità naturalistiche in via di estinzione. Le zone Marine Protette sono segnalate da mede o boe di colore giallo, munite, in aggiunta, di lampeggiante. Tuttavia, per non trovarvi impreparati potreste consultare le carte nautiche o recarvi presso i punti informativi di riferimento per conoscere anche i diversi livelli di tutela (A,B,C).

Infine, ricordiamo che i reati compiuti a danno di un’area marina protetta sono molto gravi per cui, onde evitare di incorrere in spiacevoli sanzioni pecuniarie, fate affidamento al vostro senso di responsabilità.

Sosta dell’imbarcazione

7. La pesca: uno sport da praticare con responsabilità

Se ami pescare, già saprai che la pesca è un hobby o uno sport compatibile con l’ambiente, al patto che sia responsabile. Ragion per cui dovrete recarvi solo nelle aree consentite e mai in aree protette o sottoposte ad una forte pressione di pesca. 

Persino la pesca è regolamentata da specifiche normative – come nel caso precedente – e anche dal buon senso. 

Ricordiamo inoltre che la pesca è consentita soltanto tramite l’utilizzo di attrezzi conformi al dilettante e non quelli da professionista.

Codice della navigazione: pescare dove è consentito

 

8. Immersioni e snorkeling: osservare, ma non toccare

Tutte la attività come nuoto, immersioni o snorkeling – così come le precedenti – dovranno essere svolte con coscienza senza compromettere la sicurezza altrui e quella dell’ambiente dove siamo ospiti. 

Dovrebbe essere scontato, ma ribadiamo che durante le esplorazioni è vietato staccare o rompere elementi naturali e marini. Persino impossessarsi di stelle marine, ricci, cavallucci marini è un atto scorretto, oltre che crudele. In sintesi, ognuno deve stare al suo posto. 

Per il nuoto, invece, sarebbe buona norma nuotare ad una distanza non superiore alle decine di metri dalla propria imbarcazione. 

Appassionati di snorkeling

9. Codice di navigazione: soccorso in mare, un obbligo morale e civile

Il soccorso in mare non è una scelta, bensì un obbligo stabilito dalle normative nazionali ed internazionali sulla base di precisi protocolli e limiti. 

L’aiuto in mare è essenziale e non deve mai essere negato. Ma d’altronde un buon marinaio non esiterà mai a prestare soccorso ai suoi compagni di viaggio o ad altre imbarcazioni. 

10. Gestione degli imprevisti

Purtroppo, a bordo possono capitare anche degli imprevisti. Ecco perché bisogna imparare a gestirli con rapidità ed efficienza. Prevenire è meglio che curare, per cui stilate dei piani di emergenza di bordo così da intervenire tempestivamente nel caso di incedenti non gravi.

Tra le prime azioni da compiere c’è la sigillatura dei serbatoi e gavoni al fine di eludere la possibilità di dispersione in mare di sostanze inquinanti o idrocarburi. Dunque, procuriamo tutto il necessario e stiliamo la procedura per risolvere l’inconveniente in pochissimo tempo.

Tu quanto rispetti le regole del codice di navigazione? Discutiamone insieme nei commenti.

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