Giubbotto salvagente per la barca: modelli, materiali e differenze

Lo abbiamo detto svariate volte: quando siamo a bordo, la sicurezza viene prima di tutto. In questo senso, tra i dispositivi obbligatori per ogni passeggero non possiamo non citare il giubbotto salvagente. Infatti, è necessario ricordare che chiunque navighi oltre i 300 metri dalla costa, per legge, deve stivare in barca un giubbotto di salvataggio omologato e con marcatura CE, capace di tenere a galla un eventuale uomo a mare, in completa sicurezza. Detto questo, come scegliere il giubbotto salvagente per la barca?

Che differenza c’è tra giubbotto salvagente per la barca e i dispositivi di aiuto al galleggiamento? 

Senza fare troppi giri di parole, prima di acquistare un qualsiasi giubbotto di salvataggio è necessario verificare due fattori fondamentali: la presenza della marcatura CE e l’omologazione del dispositivo stesso. Entrambi in grado di certificare e garantire la qualità secondo gli standard di sicurezza in vigore. 

Adesso, ancor prima di analizzare i vari modelli di giubbotto salvagente disponibili, i materiali costitutivi e la loro cosiddetta capacità di sollevamento, è doveroso fare un’ulteriore precisazione. In commercio, possiamo trovare svariate tipologie di giubbotto di salvataggio, così come di altri dispositivi di aiuto al galleggiamento, ovviamente meno efficaci e solo di supporto. La differenza tra le due?

In linea molto generale, vengono considerati giubbotti salvagente quei dispositivi capaci di garantire il galleggiamento sul dorso dell’individuo, anche in acque agitate. Inoltre, essi sono in grado di assicurarne il raddrizzamento. Al contrario, vengono definiti dispositivi di aiuto al galleggiamento quelli dalle capacità più limitate, senza possibilità di raddrizzamento del corpo galleggiante.

Giubbotto salvagente per la barca modelli

Come scegliere i giubbotti di salvataggio?

Per quantificare la capacità di sollevamento di un qualsiasi giubbotto salvagente, ovvero la potenza di galleggiamento di un singolo dispositivo, viene utilizzato il Newton (N). In sostanza, viene calcolata quanta forza è in grado di esprimere il dispositivo per tenere a galla un corpo, a prescindere dal suo peso. Senza soffermarsi sulle formule di fisica, però, basta sapere che in commercio possiamo trovare 4 modelli di giubbotto salvagente classificati per Newton. Vediamoli uno per uno, in ordine crescente.

  • Giubbotti salvagente 50N 

Tra questi, troviamo tutti quei dispositivi di aiuto al galleggiamento con capacità di 50N, specifici per canoakayakrafting e kitesurf. Nonostante la loro particolare comodità e praticità, garantiscono poca sicurezza in caso di caduta in acqua

  • Giubbotti salvagente 100N 

Questa categoria è rappresentata da tutte quelle dotazioni minime previste per le imbarcazioni e i natanti che navigano entro 6 miglia dalla costa. Nel dettaglio, i giubbotti di salvataggio 100N sono particolarmente leggeri, in grado di assicurare un galleggiamento sicuro e capovolgere un corpo privo di sensi. Ovviamente vanno sempre conservati con cura a bordo, facendo in modo di averne sempre uno per ogni passeggero presente. 

  • Giubbotti salvagente 150N 

Oltre le 6 miglia dalla costa, invece, natanti e imbarcazioni sono obbligati a navigare con i giubbotti di salvataggio 150N, capaci di garantire un galleggiamento stabile anche in caso di mare agitato.  Essi, inoltre, si dimostrano particolarmente sicuri nel soccorso di persone ferite o prive di sensi. 

  • Giubbotti salvagente 275N 

Il modello sicuramente più performante, affidabile e sicuro. I giubbotti salvagente 275N sono adatti a qualsiasi occasione, senza limiti di distanza dalla costa. Grazie alla grande capacità di sollevamento, unita a leggerezza e praticità, garantiscono sicurezza come nessun altro modello. 

Come scegliere un giubbotto di salvataggio per barca

Giubbotto salvagente: i principali materiali costitutivi 

Tra modelli, forme, design e costi differenti, tutti i giubbotti salvagente sul mercato sono riconducibili a due macro-categorie, a seconda del materiale che li compone. Abbiamo infatti i giubbotti di salvataggio a schiuma espansa o i giubbotti salvagente gonfiabili, ciascuno con le sue peculiarità e i suoi vantaggi.

I primi, ed esempio, non necessitano di revisioni e hanno una durata di gran lunga maggiore. Gli altri, invece, occupano sicuramente meno spazio, risultando più maneggevoli e pratici. In compenso, però, sarà responsabilità dell’armatore verificare il loro stato di conservazione

Allora? Quale scegliere?

Giubbotti a schiuma espansa 

Questa tipologia di giubbotto è la più venduta e diffusa nel nostro Paese. Modelli economici e duraturi, realizzare con materiali leggerissimi che assicurano impermeabilità e una buona capacità di sollevamento. Unica pecca? Sicuramente l’ingombro a bordo, visto che i pannelli di schiuma sono essenzialmente rigidi. Scendendo nello specifico, i giubbotti salvagente a schiuma espansa si dividono in: 

  • Giubbotti a stola, composti semplicemente da due pannelli, uno per la nuca e l’altro per il petto;
  • Quelli a corpetto, giubbotti veri e propri dotati di inserti in schiuma espansa.
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Giubbotti gonfiabili 

Sempre più apprezzati nel mondo nautico, quest’ultima tipologia si distingue per praticità e ingombro notevolmente inferiore, così come per la comodità una volta indossati. Come i precedenti, poi, anche i giubbotti di salvataggio gonfiabili si dividono in due categorie: 

  • Giubbotti a gonfiaggio manuale, dotati di una cordicella da tirare per l’apertura; 
  • Giubbotti autogonfiabili, dotati di una valvola a pressione, oppure una pastiglia di sale, e una bomboletta di CO2, in grado di attivare in automatico l’apertura del dispositivo. 

In fase di scelta, è fondamentale ricordare che quelli manuali sono pressoché inutili in situazione di perdita di coscienza; quelli autogonfiabili, invece, potrebbero attivarsi solamente al contatto con schizzi d’acqua

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Giubbotto salvagente per la barca: come stivarli a bordo?

Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, la sicurezza a bordo va sempre prima di tutto. Per questo, noi di NauticaStore ti consigliamo di conservare tutti i dispositivi di sicurezza con cura. In particolare, l’ideale sarebbe conservali in luoghi asciutti e ventilati, facendo in modo che siano sempre facilmente reperibili in caso di emergenza. D’altronde, sarebbe inutile riporli in posti difficili da raggiungere e, anche in caso di controlli, le autorità competenti potrebbero contestare una loro scorretta posizione. 

E tu, che tipologia di giubbotti di salvataggio hai scelto? 

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Cosa aspetti? Sali a bordo!

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