Cirripedi in barca: ecco perché è fondamentale rimuoverli

Avere una barca significa anche fare i conti, prima o poi, con i numerosi cirripedi che si attaccano al di sotto della carena, compresi timone e le eliche del motore. Un inconveniente abbastanza frequente se si tiene la barca in acqua salata per un periodo abbastanza lungo, anche se delle volte può bastare davvero poco. Te lo diciamo fin dall’inizio. I cirripedi vanno rimossi il prima possibile. Questo perché non si parla solo di estetica dello scafo, anzi. A breve ti diamo alcuni motivi validi per eliminarli subito dalla tua imbarcazione.

Detto questo, partiamo dalle basi. Cosa sono i cirripedi?

I cirripedi non sono altro che piccoli crostacei capaci di secernere una sostanza incredibilmente collosa che, col passare del tempo, può indurirsi come cemento quando questi si attaccano a qualsiasi superficie. Dagli scogli agli scafi delle barche, dalle boe alle banchine, e persino su creature marine come balene e tartarughe. In generale, tutte quelle superfici e luoghi caratterizzati da molto movimento. Per concludere, il loro curioso nome, nel dettaglio, significa “dai piedi a forma di riccio”.

Vediamo adesso come rimuoverli dall’imbarcazione in modo efficace e in tutta sicurezza.

Scafo attaccato dai cirripedi

Rimuovere i cirripedi dalla barca: ecco come fare

Il consiglio base è sempre quello di ispezionare ed effettuare una regolare pulizia allo scafo, così da evitare la formazione o comunque il peggioramento del problema. In questo senso, assicurati di pulire lo scafo almeno una o due volte ogni tre mesi. Lato pratico, invece, per rimuovere i cirripedi puoi utilizzare strumenti come:

  • Raschietto
  • Idropulitrice
  • Detergente per scafi biodegradabile

Non solo. Ti tornerà utile anche rivestire l‘opera viva con una vernice di fondo antivegetativa, in grado di contrastare l’azione nociva di questi piccoli crostacei. Se ne hai la possibilità, poi, meglio tenere l’imbarcazione fuori acqua quando non viene utilizzata, così da non favorire la formazione di un ambiente umido in cui cirripedi possono proliferare.

Prevenire è meglio che curare. Ma attenzione.

La prevenzione è fondamentale, anche quando si parla di cirripedi. Di solito, però, gli armatori combattono il problema dipingendo i propri scafi con della vernice contenente rame o stagno. Una soluzione, questa, altamente tossica, vista la frequente possibilità che queste sostanze si disperdano in acqua, agendo nocivamente sull’ecosistema marino.

Come comportarsi allora?

Come già anticipato, utilizza sempre vernici antivegetative non tossicheidrofile e idrofobe, in grado di prevenire al meglio le incrostazioni dei cirripedi. Esse, infatti, non solo minimizzano l’adesione dei crostacei, ma è come se permettessero allo scafo di ripulirsi da solo, sfruttando la turbolenza generata durante la navigazione.

A questo punto, è finalmente arrivato il momento di illustrarti i principali effetti nocivi riconducibili ai cirripedi incrostati nello scafo di un’imbarcazione. Perché bisogna rimuoverli il prima possibile? Ecco 5 validi motivi farlo all’istante.

Preservare l’estetica della barca

Il primo motivo, forse quello più banale e superficiale, riguarda il danno estetico all’imbarcazione. Quelle incrostazioni dei cirripedi, vuoi o non vuoi, sono davvero brutte da vedere, tanto da incidere notevolmente sul valore di vendita della barca stessa. Rimuoverli, invece, è sintomo di un’imbarcazione curata, pulita e coccolata, molto più facile da vendere.

Pulizia dello scafo

I cirripedi fanno consumare più carburante

E no, non è uno scherzo. Oltre a rendere più brutta la vostra barca, infatti, i cirripedi aumentano l’attrito dello scafo in acqua, incrementando di conseguenza i consumi di carburante. In altre parole, irruvidendo la superficie, essi creano una certa resistenza aerodinamica che costringe il motore ad utilizzare più potenza, consumando più carburante. Risultato? Un’importante impennata sui costi che, parliamoci chiaro, è sempre meglio evitare.

Tra l’altro, non parliamo di piccoli dettagli. A causa dei cirripedi, infatti, il consumo di carburante può crescere fino al 30% rispetto allo standard.

I danni alle superfici dello scafo

Una volta che i cirripedi si attaccano allo scafo dell’imbarcazione, questi si possono ingrandire con il tempo, provocando danni sempre più importanti. Soprattutto se si parla di scafi in legno

Non tanto per il crostaceo in sé, quanto per quello che si lascia dietro una volta rimosso. Non caso, rimuovere i cirripedi con poca attenzione può rovinare la vernice e il gelcoat in fibra di vetro, oltre alle macchie di calcio lasciate dagli stessi.

Dunque, per concludere il terzo consiglio, meglio sempre rimuovere i cirripedi immediatamente, così da non incorrere in situazioni e danni spiacevoli.

Pulizia dell'elica

I cirripedi rallentano l’elica dell’imbarcazione

Se i cirripedi si attaccano all’elica dell’imbarcazione, questa faticherà a mantenere ottimale la sua rotazione che, pian piano, tenderà a rallentare. Del resto, questi crostacei non fanno altro che disturbare il normale flusso dell’acqua sull’elica, impedendole di tagliare l’acqua agevolmente come suo solito. Una situazione, questa, che intaccherà in primis la velocità della barca, visto che il motore dovrà sforzarsi per muovere la barca nella direzione richiesta. E Ovviamente, oltre a danneggiare l’elica, questo porterà all’usura delle sue parti associate.

L’ostruzione delle prese a mare

Ultimo, ma non per importanza, rimuovi il prima possibile i cirripedi attaccati alle prese a mare dei motori. Questi ultimi, infatti, per raffreddarsi, aspirano l’acqua delle vicinanze attraverso la cosiddetta presa a mare che, se ricoperta di cirripedi, può venire ostruita.

In presenza di motori fuoribordo, tieni il motore inclinato in alto per evitare la proliferazione dei cirripedi.

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